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Oncologia pediatrica, diagnosi in ritardo a causa della pandemia

Oncologia Redazione DottNet | 14/02/2021 17:05

In Italia registrati 2.200 casi l'anno tra gli under18: il 15 è la Giornata Mondiale

 Ogni anno in Italia 1.400 bambini sotto i 14 anni ricevono una diagnosi di tumore e ad ammalarsi sono anche circa 800 ragazzi da 14 a 18 anni. Ma è proprio nell'adolescenza che le diagnosi arrivano più in ritardo, in media 4 mesi dopo i primi sintomi. E questo ritardo è peggiorato nel 2020 per effetto della pandemia. Così come è aumentata, in questi mesi, la solitudine nei reparti dove, per via delle norme anti-Covid, i volontari non entrano più a portare un sorriso ai piccoli pazienti ricoverati. A fare il punto sono associazioni e clinici in vista della Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile, che si celebra il 15 febbraio e promossa dalla rete Childhood Cancer International.  Dal 2000 a oggi ci sono stati netti miglioramenti nella diagnosi e nella prognosi dei tumori pediatrici.

"Abbiamo strumenti e marker sempre più avanzati - spiega all'ANSA Franca Fagioli, presidente della Fondazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica (Fieop) - che permettono di individuare tumori allo stadio iniziale. Immunoterapia e target therapy hanno rivoluzionato anche la cura dei minori, pur se in ritardo rispetto agli adulti. Questo ha migliorato anche la sopravvivenza. Oggi nell'80% dei casi da una neoplasia infantile si guarisce". Ma resta ancora il nodo della diagnosi. "Nel bimbo - prosegue Fagioli, che dirige l'Oncologia pediatrica dell'Ospedale Regina Margherita di Torino - è in genere di 30 giorni. Negli adolescenti in media è 130 giorni, perché i giovani sono in una fase di transizione tra la pediatria e la medicina generale, hanno meno riferimenti in caso di problemi di salute e comunicano meno con i genitori. Questo ritardo è stato accentuato in pandemia, in modo simile a quanto si è visto per gli adulti. Nella prima ondata di Sars-Cov-2 abbiamo avuto un minor numero di diagnosi di sarcomi, i tumori tipici dell'adolescenza, ma il numero è aumentato nel secondo trimestre 2020 e i pazienti sono arrivati da noi con neoplasie in stadi avanzati".

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La Giornata mondiale, inoltre, sottolinea Angelo Ricci, presidente della Federazione Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica (Fiagop), "si inserisce quest'anno in un contesto di grandi privazioni per i bambini e gli adolescenti in terapia. Da marzo 2020, infatti, per via dell'emergenza Covid, è vietato l'accesso nei reparti ai volontari delle associazioni, così come le visite in ospedale. Ci auguriamo si possa tornare al più presto a una relazione non filtrata dallo schermo di un tablet e così importante per famiglie e pazienti".  Le celebrazioni per l'International Childhood Cancer Day si sono aperte oggi con il convegno online "Riabilitazione e sport nel cammino verso la guarigione", per fare il punto sulla riconquista delle abilità fisiche per migliorare la salute generale e la reintegrazione sociale. Il 14 e 15 febbraio le associazioni federate Fiagop daranno vita all'iniziativa "Diamo radici alla speranza, piantiamo un melograno". L'invito è a comprare una pianticella di melograno e metterla a dimora, quindi scattarsi un selfie accanto e postarlo sui social con gli hashtag #iostoconfiagop #diamoradiciallasperanza. Dal 15 al 28 febbraio, infine, Fiagop propone la prima edizione dell'iniziativa "Ti voglio una sacca di bene" per la sensibilizzazione alla donazione di sangue e midollo osseo.

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